lunedì 16 gennaio 2017

L'allieva di Alessia Gazzola

Titolo: L'allieva
Autrice: Alessia Gazzola
Editore: Longanesi
Collana: Nuova Gaja Scienza
Pagine: 369
Prezzo: 18,60
Formato: copertina rigida (già disponibile in versione tascabile)
Anno 1ª edizione: 2011
Genere: giallo
Codice ISBN: 978-88-304-2997-0

È giovane. È brava.
Non regge bene le autopsie.
Ma ha tutta la morte davanti.

Trama:
Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Ha ancora tanto da imparare e sa di essere un po' distratta, spesso sbadata. Ma di una cosa è sicura: ama il suo lavoro. Anche se l'istituto in cui lo svolge è un vero e proprio santuario delle umiliazioni. E anche se i suoi superiori non la ritengono tagliata per quel mestiere. Alice resiste a tutto, incoraggiata dall'affetto delle amiche, dalla carica vitale della sua coinquilina giapponese, Yukino, e dal rapporto di stima, spesso non ricambiata, che la lega a Claudio, suo collega e superiore (e forse qualcosa in più). Fino all'omicidio. Per un medico legale, un sopralluogo sulla scena del crimine è routine, un omicidio è parte del lavoro quotidiano. Ma non questa volta. Stavolta, quando Alice entra in quel lussuoso appartamento romano e vede il cadavere della ragazza disteso ai suoi piedi, la testa circondata da un'aureola di sangue, capisce che quello non sarà un caso come gli altri. Perché stavolta conosce la vittima. 
(dal risvolto di copertina)

Giudizio personale: La fascetta che accompagna questo romanzo cita testualmente: "Ha studiato da Kay Scarpetta" e questo è bastato per farmi acquistare il libro senza pensarci due volte, vista la mia passione smisurata per l'anatomopatologa partorita dalla fantasia di Patricia Cornwell. Iniziando la lettura però ero un po' timorosa di trovarmi tra le mani l'ennesimo giallo italiano di scarsa qualità che fa il verso ai Thriller americani perché si sa, spesso le fascette promozionali sono fuorvianti. Ed effettivamente anche questa fascetta un po' fuorviante lo è, perché Alice non ha davvero nulla in comune con Kay Scarpetta. Posso però dirmi assolutamente soddisfatta: è stata una lettura piacevole e a tratti molto divertente. La protagonista è una vera pasticciona, quella che, usando un gergo da serial TV statunitensi, potremmo definire Loser, perdente. Combina danni ad ogni movimento e questo la rende poco credibile agli occhi dei superiori, nonostante sia dotata di grandi capacità intuitive e abbia una passione smisurata per il suo lavoro. La sua vita così sottosopra e in balia della sua distrazione cronica e lo stile narrativo dell'autrice, frizzante ed ironico, ricordano vagamente Sophie Kinsella e il suo personaggio più famoso, Rebecca Bloomwood. Come Rebecca, Alice non riesce a stare lontana da guai ritrovandosi in situazioni al limite del comico e del paradossale, riuscendo persino a perdere un cadavere. Il suo maggior difetto però è la totale mancanza di autostima: lei è brava ma, come dice Arthur, non si sa vendere, non sa imporre il suo valore. Le indagini in cui è coinvolta poi, riguardano un giallo tipicamente italiano e molto attuale, cosa che rende il romanzo più vicino a noi di quanto, forse, non possa esserlo un best seller anglosassone. Il giallo e l'aspetto più chick-lit del romanzo si intrecciano alla perfezione, rendendo la lettura veloce e spassosa. Tuttavia, nel seconda parte del libro, la trama vira un po' troppo sugli aspetti più rosa lasciando in secondo piano quello che dovrebbe essere il tema principale, ovvero il delitto da risolvere. 
Con i suo limiti e i suoi punti forti, è stata una lettura leggera, ma piacevole e coinvolgente. Certo, se vi aspettate la Scarpetta italiana lasciate perdere perché, come scrivevo qualche riga più su, di Scarpetta in questo libro non c'è nulla, solo la medicina legale, peraltro esercitata in maniera decisamente diversa. Ma credo anche che Gazzola non voglia nemmeno fare il verso a Patricia Cornwell.
Nel complesso un buon esordio, che ha tutte le premesse per essere il primo romanzo di una lunga serie (attualmente siamo, se non erro, al quinto romanzo di questa serie).
Voto: 7
(recensione originariamente pubblicata su Bookshelf Nicky)

Citazione: "Pertanto, irrisa da colleghi che giocano al Dr House ed esclusa da quelli che si sentono protagonisti di un romanzo della Cornwell, non posso che considerarmi un'appendice vermiforme della Medicina legale.

Colonna sonora: What's Up delle 4 Non Blondes
Consigliato: agli amanti dei gialli che desiderano evadere un po' dalla realtà.

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